domenica 20 novembre 2011

LETTERE AD UN GIOVANE POETA - RAINER MARIA RILKE

sabato, 09 aprile 2011
LETTERE AD UN GIOVANE POETA - RAINER MARIA RILKE

Altro frammento di pensiero. Talvolta sono concetti che abbiamo dentro di noi, ma confusi, persi tra innumerevoli altri.
E' utile ricopiare le larole, anche se la tecnologia ci priva del piacere della scrittura calligrafica. Serve ad imprimere parole, frasi, idee.

http://mayraglouis.blog.kataweb.it/files/mayra_g_louis/images/2007/05/17/momentos.jpg

























LETTERE AD UN GIOVANE POETA
Viareggio (Italia) 23 aprile 1903

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Le opere d'arte sono di una solitudine infinita, e nulla può raggiungerle meno della critica. Solo l'amore le può afferrare e tenere e può essere giusto verso di loro. Dia ogni volta ragione a se stesso e al suo sentimento, contro ognuno di quei dibattiti, commenti o introduzioni; e se pure dovesse avere torto, la naturale crescita della sua vita interiore la guiderà a poco a poco e col tempo verso altre intuizioni. Lasci ai suoi giudizi il loro quieto e indisturbato sviluppo, che, come ogni progresso, deve venire dal profondo, e non può essere in alcun modo incalzato o affrettato. Tutto è condurre a termine e poi partorire. Lasciare che ogni impressione e ogni germe di un sentimento si compia tutto dentro, nell'ombra, nell'indicibile e inconscio e inattingibile alla propria ragione, e con profonda umiltà e pazienza attendere l'ora della nascita di una nuova chiarezza: questo solo significa vivere da artista: nel comprendere come nel creare.
Qui non serve misurare con il tempo, a nulla vale un anno, e dieci anni non son nulla. Essere artisti significa: non calcolare o contare; maturare come l'albero, che non incalza i suoi succhi e fiducioso sta nelle tempeste di primavera, senza l'ansia che dopo possa non giungere l'estate. L'estate giunge. Ma giunge solo a chi è paziente e vive come se l'eternità gli stesse innanzi, così sereno e spensierato e vasto. Lo imparo ogni giorno, lo imparo a prezzo di dolori ai quali sono grato: la pazienza è tutto!
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#1  11 Aprile 2011 - 05:57
Ciao Carla,
in questo testo epistolare si possono cogliere molti concetti che saprebbero essere guida non solo nel percorso artistico, ma anche nella vita di ognuno; uno in particolare li riassume tutti ... e forse già sai che mi riferisco al fatto che "la pazienza è tutto".  Max
max61

#2  11 Aprile 2011 - 06:28
Sono d'accordo con te, Max.
Sono solo perplessa sulla pazienza: d'accordo su che sia tutto, ma non è infinita.
Per esserlo (infinita) avrebbe bisogno di una logicità che io non mi trovo più accanto.

NATACARLA

#3  11 Aprile 2011 - 13:51
Mi piace molto il termine ... e poi partorire, mettere cioè lo stesso amore della donna gestante, una gestazione insomma...che presuppone quel consumatum est: tutto è stato fatto bene!
Passo ricco di insegnamenti!
Ti auguro una serena settimana Carla!!!
ciao
Giuseppe



#4  11 Aprile 2011 - 22:25
Se ogni cosa scritta da noi è onesta, deve necessariamente avere un suo percordo di maturazione. Quella di Rainer è una delle tante, possibili metafore, un'altra è espressa nella poesia I VERSI di Patrikios, una più modesta opinione io l'ho espressa nella mia introduzione a IL SOGNO.
Veramente un bel passo che travalica i confini dello scrivere.
Buona settimana anche a te, Giuseppe.
NATACARLA

#5  18 Aprile 2011 - 19:24
Un libro che amo.
Profondamente.

blue

timeline

#6  18 Aprile 2011 - 20:06
Allora condividiamo un amore.
Sei mica gelosa?  :-D
Grazie della visita.
Carla

NATACARLA 


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