sabato, 14 agosto 2010
QUAND'ERO LIBERA DI VOLARE - RODOLFO VETTORELLO
Facendo poesia, è difficile parlare di malattie senza far degenerare il componimento stesso.
Occorre una mano ferma, l'abitudine al verso e una conoscenza viva di quello che si racconta.
Non so quanto viva possa essere quella di Rodolfo (sinceramente gli riconosco una grande fantasia) , ma la sua mano è veramente felice e feconda.
E' una poesia commovente e pluripremiata, con cui l'autore dà voce ad una donna; ci racconta l'essenza della sua vita, quella parte che le manca, e che non avrà più avere, chiusa ormai nell'immobilità.
QUAND’ERO LIBERA DI VOLARE
( per dire di sclerosi multipla)
Alta e sottile, dentro le vetrine
io mi specchiavo e mi sentivo bella
e mi dicevan “bella” dai cantieri,
come si fa col fischio, i manovali.
Non mi ricordo più come si balla
sui tacchi a spillo per le vie del centro.
Passato è il tempo di quand’ero snella,
lontani i giorni
quando camminavo.
La prima volta è stato alla stazione
di Metropolitana, in via Palestro.
Sono caduta senza una ragione
e le altre volte non ricordo più.
La mano destra mi risponde appena
e l’altra invece non mi sembra mia.
Le gambe me le piegano ogni giorno,
io lascio fare e intanto guardo fuori
le rondini che sfiorano di voli
la mia finestra, come una TV.
Io parlo poco, ormai non ho più fiato;
per dare una risposta a chi mi chiede
faccio dei segni solo con le ciglia.
Pensavo,
mentre cala giù il sipario,
che della storia quel che più mi manca
è il manovale che mi fischia “bella”
e mi sorride mentre guardo in su.
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ero venuta da te per le poesie e i poeti
soffermarmata molte volte
a lungo per te che raccoglievi ed offrivi
oggi
augurandoti buon ferragosto
ti prego di continuare
Alexandra Zambà
ero venuta da te per le poesie e i poeti
soffermarmata molte volte
a lungo per te che raccoglievi ed offrivi
oggi
augurandoti buon ferragosto
ti prego di continuare
Alexandra Zambà
Smettere significa morire.
Grazie per avermi regalato il più bel ferragosto della mia vita.
Carla
Grazie per avermi regalato il più bel ferragosto della mia vita.
Carla
NATACARLA |
non lasciare che il sipario cali, si "cammina" anche in carrozza, magari trainata da cavalli, la fantasia ci salva e la speranza è sempre fiduciosa, una carezza al tuo mondo
sistercesy |
Ti ringrazio dell'apprezzamento.
Quel sipario non calerà.
Carla
Quel sipario non calerà.
Carla
NATACARLA |
Grazie Carla, in dono il tuo che apprezzo moltissimo. Abbraccio. Rodolfo
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