domenica, 08 agosto 2010
RIPENSO AL TUO SORRISO - EUGENIO MONTALE
Siamo nel 1923 e mentre Ungaretti elabora una sua poetica "ermetica", lui cerca dentro di sè una cura, un antidoto o un talismano al suo "Male di vivere".
Un dubbio: parla di un amico, o piuttosto parla di sè?
RIPENSO IL TUO SORRISO
Ripenso il tuo sorriso, ed è per me un'acqua limpida
scorta per avventura tra le petraie d'un greto,
esiguo specchio in cui guardi un'ellera i suoi corimbi;
e su tutto l'abbraccio di un bianco cielo quieto.
Codesto è il mio ricordo; non saprei dire, o lontano,
se dal tuo volto s'esprime libera un'anima ingenua,
o vero tu sei dei raminghi che il male del mondo estenua
e recano il loro soffrire con sé come un talismano.
Ma questo posso dirti, che la tua pensata effigie
sommerge i crucci estrosi in un'ondata di calma,
e che il tuo aspetto si insinua nella mia memoria grigia
schietto come la cima di una giovinetta palma...
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