giovedì 17 novembre 2011

SILENTIUM ! - FEDOR IVANOVIC TJUTCEV

sabato, 18 luglio 2009
SILENTIUM ! - FEDOR IVANOVIC TJUTCEV
 
http://www.ruthenia.ru/tiutcheviana/images/tiutchevwiki.jpg




Fëdor Ivanovic Tjutcev nacque a Ovstug nel 1803 e morì a Carskoe-Selo nel 1873.
Era nobile di nascita e poté intraprendere la carriera diplomatica, restando all'estero per 22 anni, soprattutto a Monaco dove ebbe modo di assimilare i motivi del romanticismo tedesco e dove conobbe sia la sua prima moglie, che però morì presto, che la seconda.
La prima pubblicazione delle sue poesie risale a quel periodo, il 1836: ne furono pubblicate, senza firma, sul «Sovremennik» una quarantina. Trasferitosi a Torino, fu poi sospeso dal suo incarico per essere tornato senza autorizzazione a Monaco, la città che più amava e nella quale si era sposato in seconde nozze. Dovette rientrare in Russia ed assunse un ruolo politico di primo piano nei circoli reazionari e slavofili, diventando tra l'altro un personaggio assai ricercato nei salotti alla moda, per il suo spirito brillante e mordace.
Nel 1854 la sua prima raccolta di versi gli diede immediato successo. Nello stesso periodo iniziò una tormentata relazione con la giovanissima figlia della sua governante: alla fanciulla, che aveva compromesso, dedicò una serie di liriche d'amore tra le più commosse e struggenti della poesia russa.
Morì nel 1873 a seguito di un ictus che lo aveva lasciato completamente paralizzato.
In suo onore, ad Ovstug ogni inizio di giugno, viene organizzato un concorso letterario incentrato sulla sua poesia, in contemporanea con mostre, concerti e fiere.


Assolutamente rubacchiato quà e là dal Web, principalmente da "La voce della Russia".
Poeta tradotto da Tommaso Landolfi



http://www.dariomazza.com/photoblog/stelle.jpg




Silentium!


Taci, nasconditi ed occulta
i propri sogni e sentimenti;
che nel profondo dell’anima tua
sorgano e volgano a tramonto
silenti, come nella notte
gli astri: contemplali tu e taci.

Può palesarsi il cuore mai?
Un altro potrà mai capirti?
Intenderà di che tu vivi?
Pensiero espresso è già menzogna.
Torba diviene la sommossa
Fonte: tu ad essa bevi e taci.

Sappi in te stesso vivere soltanto.
Dentro te celi tutto un mondo
d’incanti, magici pensieri,
quali il fragore esterno introna,
quali il diurno raggio sperde:
ascolta il loro canto e taci!



 Leggi i vecchi commenti

 
#1  17 Agosto 2009 - 06:10
però,
se posso permettermi il giudizio azzardato,
il nostro quando ha titolato
SILENTIUM non avrebbe dovuto metterci due puntini e riprendere a scrivere ben tre strofe, ma un punto fermo, anzi un punto esclamativo: SILENTIUM!! uno per gli altri, uno sopratutto per se stesso, e poi... non dire più nulla, non scrivere più nulla.
altrimenti è pura retorica
e non retorica pura.
grazie
buona giornata
filejah pojeta in panchina



#2  17 Agosto 2009 - 06:17
... comunque belle immagini, ne ho presa qualcuna per desktop, il salice in particolare, e belle letture... complimenti.
per il banner, ok: però che riappare continuamente ogni volta che si passa dal commento al post... brrr!
mi piace il blog comunque
di nuovo buona settimana
filejah pojeta in panchina

filejah

#3  17 Agosto 2009 - 20:16
Non sono d'accordo. Fedor ha voluto dare la sua interpretazione del silenzio e non zittire semplicemente qualcuno (sospetto una donna, nonostante il pronome maschile, ammenochè parli a sè stesso...).
Tu che ne pensi?
Nessun problema per le immagini: farò lo stesso da te, eventualmente ed avvisandoti comunque.
Grazie del passagio e delle tue parole.

NATACARLA

2 commenti:

  1. Ciao,
    piacere di incontrare il tuo blog!
    Stavo riflettendo sul silenzio e ho letto questa poesia, allora ho voluto saperne di più e sono arrivata al tuo blog, decidendo di fermarmi un po'.
    A presto e...buona esperienza con Blogger!
    Ciao.
    Alchemilla

    RispondiElimina
  2. Ciao Alchemilla e benvenuta.
    Il tuo augurio arriva graditissimo. Ho guardato un paio dei tuoi appunti: interessante lavoro. Ci rileggeremo.

    RispondiElimina