domenica 27 maggio 2012

LE STRADE NON PORTANO... - JOSE' HIERRO

Le strade non portano
a nessuna meta; tutte
terminano in noi.

E' un messaggio forte. Per quanto facciamo, diciamo e doniamo, la sera torniamo ad essere soli con noi e dovremmo essere soddisfatti.

Non molto è stato tradotto di questo autore, però per chi volesse approfondire, ho visto in rete che esiste una pubblicazione della casa editrice Raffaelli Editore:  Poesie Scelte (Collana Poesia Contemporanea- 2003).
E con questo, ditemi se non vi voglio bene.





José Hierro è  stato uno dei grandi poeti spagnoli del Novecento. Nacque a Madrid il 3 aprile del 1922, per caso, dato che la sua famiglia si trasferì a Santander quando José era piccolissimo e nonostante abbia vissuto a Valencia e a Madrid, si è sempre considerato un "montañés", un montanaro.  Ma a Santander inizia i suoi studi ed intraprende la carriera di perito industriale, che interrompe nel 1936. Durante la Guerra Civile si dedicò ad attività clandestine a causa delle quali fu arrestato e processato. Rimase in carcere dal 1939 al 1944, interessandosi di letteratura. Uscito dal carcere, si trasferisce a Valencia, iniziando a scrivere, collaborando alla stesura di un dizionario mitologico. Con José Luis Hidalgo fonda la rivista Corcel e inizia la sua attività di critico d'arte sul lavoro del pittore Prugne Benito.
Negli anni 40 torna a Santander, impegnandosi in diverse attività, lavorando nella rivista della Camera di Commercio dove scrive di economia e degli uomini illustri della Cantabria.
Nel 1950 si stabilisce a Madrid, dove inizia a lavorare alla Radio Nacional di Spagna e nei decenni successivi continua a scrivere poesie, a partecipare ad attività letterarie, entrando a far parte di giurie  Partecipa a molte conferenze sulla poesia e sull'arte in varie capitali europee e le sue poesie vengono incluse nelle più importanti antologie di poesia contemporanea.
Con Gabriel Celaya, il prematuramente scomparso José Luis Hidalgo, Blas de Otero e altri, José Hierro Real appartiene a quella generazione di poeti che doveva misurarsi con quella immediatamente precedente, con poeti come Lorca, Alberti, Hernández, Aleixandre, un'impresa quasi disperata.
"Scrivo per la necessità di farlo e niente altro. Scrivo solo per me". Questo diceva José, per questo ha avuto periodi di scrittura intensi e periodi di silenzi, quando quella necessità si placava.
Hierro  è morto nella stessa Madrid il 21 dicembre del 2002.





LE STRADE NON PORTANO...


Le strade non portano
a nessuna meta; tutte
terminano in noi.
La fiamma del crepuscolo
ci fonde in unità.

È bello camminare,
sognare, cantare. Bello
essere gran tenerezza
con un cuore vicino,
(con un dolore remoto).

La sera si denuda,
mostra i suoi ori profondi.
Ogni forma ci incanta
col suo vino gioioso.

Ormai non c’è nulla: – passato,
futuro, ombre, gioie –,
fuori di noi.
La sera spolvera
il suo caldo tesoro.

I suoi pampini di fuoco
stillano nei nostri occhi.
La sera è nostra. Il mondo
fu fatto per noi.

Siamo il suo centro vivo
e gira il tempo intorno.
Passa e non può ferire
col suo dolore remoto
il nostro cuore vicino.

Le strade non portano
a nessuna meta; tutte
terminano in noi.


da Con le pietre, con il vento (1950)






Los caminos no van


Los caminos no van
a ningún fin, que todos
acaban en nosotros.
La llama del crepúsculo
nos funde en uno sólo.
Hermoso es caminar,
soñar, cantar. Hermoso
ser una gran ternura
con un corazón próximo,
(con un dolor remoto).
La tarde se desnuda,
muestra sus hondos oros.
Encanta cada forma
con su vino glorioso.
Ya no hay nada : - pasado,
futuro, sombras, gozos -,
por fuera de nosotros.
La tarde desempolva
su cálido tesoro.
sus pámpanos de fuego
zuman en nuestros ojos.
La tarde es nuestra. El mundo
se hizo para nosotros.
Somos su centro vivo
y gira el tiempo en torno.
Pasa y no puede herir
con su dolor remoto
nuestro corazón próximo.
Los caminos no van
a ningún fin, que todos
acaban en nosotros.




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