giovedì 31 maggio 2012

PAURA - RAYMOND CARVER


In biblioteca, aspettando l'arrivo di un libro che volevo in prestito, ne ho chiesto  un altro per far passare il tempo. Ho cercato qualche nome importante ma non avevano la mia rosa di nominativi: Holan, Cortàzar, Hierro. L'unico autore che ho trovato è Raymond Carver. Tra i titoli disponibili ho chiesto “Racconti in forma di poesia”: sarebbe stato il punto d'incontro tra il Carver della poesia e quello dei racconti ed io apprezzo entrambe le “versioni”.
Con sorpresa ho trovato delle poesie. Non avevo fogli abbastanza per prendere appunti su tutto quello che ho letto, per segnare richiami, grappoli di versi.
Ho dovuto fare delle scelte.
Vi accennerò della prima poesia del libro Ray: un racconto dell'esperienza del suo primo lavoro come magazziniere.
Ho davvero riso di cuore al racconto della sua confusione sulla parola francese LINGERIE

“...Sol called it
“linger-ey”. “Linger-ey?”
What did I know? I called it
that for a while, too. “linger-ey”

Eccezionale qui il lavoro del traduttore

“...Sol le chiamava
“Leggerì”. “Leggerì?”
Che ne potevo sapere io? Per un po’
l’ho chiamata anch’io “leggerì”. 

E' abbastanza evidente nelle sue poesie il suo carattere schivo ed introverso. Gioca col lettore buttando versi banali, a tratti umoristici, arrivando a prendersi in giro. Poi però si arriva alla meta di quello che Ray si era prefisso. Si rileva un salto di umore, di voce, come quando un uomo ti si apre davanti con una confessione.
E' il caso della poesia qua sotto e pazienza se qualcuno odia le anafore.







PAURA


Paura di vedere la macchina della polizia fermarsi davanti casa.
Paura di addormentarsi la notte.
Paura di non addormentarsi.
Paura del ritorno del passato.
Paura del presente che fugge.
Paura del telefono che squilla nel cuore della notte.
Paura delle tempeste elettriche.
Paura della signora delle pulizie con un neo sul viso!
Paura dei cani che mi hanno detto che non mordono.
Paura dell'ansia!
Paura di dover identificare il cadavere di un amico.
Paura di finire i soldi.
Paura di averne troppi, anche se a questo non ci crederanno mai.
Paura dei risultati dei test psicologici.
Paura di essere in ritardo e paura di arrivare prima degli altri.
Paura della calligrafia dei miei figli sulle buste.
Paura che muoiano prima di me e che mi sentirò in colpa.
Paura di dover vivere con mia madre anziana, anziano anch'io.
Paura della confusione.
Paura che questo giorno finisca su una brutta nota.
Paura di svegliarmi e scoprire che te ne sei andata.
Paura di non amare o di non amare abbastanza.
Paura che quel che amo risulterà letale per quelli che amo.
Paura della morte.
Paura di vivere troppo.
Paura della morte.
                        L'ho già detta.

da Racconti in forma di poesia Edizioni Minimum Fax, 1999




FEAR

Fear of seeing a police car pull into the drive.
Fear of falling asleep at night.
Fear of not falling asleep.
Fear of the past rising up.
Fear of the present taking flight.
Fear of the telephone that rings in the dead of night.
Fear of electrical storms.
Fear of the cleaning woman who has a spot on her cheek!
Fear of dogs I've been told won't bite.
Fear of anxiety!
Fear of having to identify the body of a dead friend.
Fear of running out of money.
Fear of having too much, though people will not believe this.
Fear of psychological profiles.
Fear of being late and fear of arriving before anyone else.
Fear of my children's handwriting on envelopes.
Fear they'll die before I do, and I'll feel guilty.
Fear of having to live with my mother in her old age, and mine.
Fear of confusion.
Fear this day will end on an unhappy note.
Fear of waking up to find you gone.
Fear of not loving and fear of not loving enough.
Fear that what I love will prove lethal to those I love.
Fear of death.
Fear of living too long.
Fear of death.
                     I've said that.


 

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