domenica 25 marzo 2012

dal libro al film: I DIARI DELLA MOTOCICLETTA







Certe cose andrebbero fatte con ordine. Prima si legge un libro. Ce ne facciamo una idea, lo giriamo con i nostri occhi e le immagini - poche o tante - di cui disponiamo, aiutati, magari da qualche descrizione del libro, se l'intento del libro fosse di trasportarti nei luoghi, invece che nelle persone e solo dopo vedere come altri occhi lo hanno letto.
Io ho sbagliato tutto: ho guardato il film ed adesso ho nostalgia del libro, oltre a chiedermi perchè mai mi sia capitato di sapere dell'esistenza del libro solo quando ho trovato - e per caso - una poesia di Ernesto Che Guevara (peraltro anche di dubbia paternità).
Ma queste sono vecchie recriminazioni. Ormai fanno parte della mia vita anche se ogni volta mi consolo col pensiero che c'è un tempo per ogni cosa. Forse averlo letto a scuola, mi avrebbe provocato una sorta di intolleranza ed avrei finito per tenermene alla larga (o diventare una rivoluzionaria).

Basato sulle Notas de viaje o meglio Latinoamericana, uno dei diari di un Ernesto Guevara giovanissimo, quando ancora non aveva il soprannome con cui il mondo lo ha poi conosciuto, ma quello di Fuser. 
Un viaggio quello che intraprende con l'amico Alberto Granado e che lo porta ad attraversare buona parte del continente sudamericano ed ha il sapore (come poi effettivamente lo sarà) di certe primitive e primordali iniziazioni. Un distacco dalla culla della famiglia per affrontare e capire il mondo.
Sono sicura che anche all'epoca di Ernesto viaggiare significava anche esporsi a dei pericoli, ogni viaggio è così. Ma si potevano toccare le persone e lasciarle alle spalle era doloroso. 
Guardando il film, non so se senza Alberto, Ernesto sarebbe ripartito da casa della sua ragazza (una delle prime tappe), per esempio, se fosse arrivato fino al Lebbrosario di San Pablo o se avesse finito per restare a curare la miseria della vecchina di cui non sappiamo da quanto non mangia, oppure a parlare di miserie con volti vari ma composti e dignitosi che hanno da offrire solo la loro benedizione, il calore della loro giacca e poco altro.
Lo sventolio di mani o moncherini di arti che salutano i due ragazzi che ripartono dal lebbrosario, oltre alla nebbia che piano si richiude piano su di loro, è una forma poetica rara di ripresa: non molti registi riuscirebbero a rendere così bene uno stato d'animo, anche avendo disponibile una ottima sceneggiatura ed un altrettanto ottimo interprete. Merito anche dei diari stessi, senza ombra di dubbio.
Per chi avesse, come me, inciampato per sbaglio in questo libro / film, lascio dei dati estrapolati dal sito della Feltrinelli e di Wikipedia.



Il libro:            Latinoamericana. Un diario per un viaggio in motocicletta
Editore:         Feltrinelli -  Collana Universale Economica
(se andate sul sito dell'editore, troverete dei curiosi e contraddittori commenti: se metto il link è per dare conferma a chi che sostiene che l'ho abituato male).


DescrizioneNel dicembre del 1951 due ragazzi argentini partono su una sgangherata motocicletta da Cordoba, decisi ad attraversare il continente fino al Venezuela. Entrambi studenti di medicina, Ernesto Guevara de la Serna e Alberto Granado termineranno quel lungo viaggio il 26 luglio 1952. Qualche tempo dopo l'uomo che la storia ricorderà con il soprannome di "Che", riordina i suoi appunti in un libro, che è il dettagliato resoconto delle traversie affrontate in migliaia di chilometri. Chi scrive non è ancora il comandante Che Guevara, ma un ragazzo entusiasta, incline alle avventure picaresche e già infiammato da quella bramosia di vivere e di conoscere che lo accompagnerà in tutta la sua breve esistenza.
  





Il film:                     I diari della motocicletta
Regia:                     Walter Salles
Anno:                      2004
Durata:                    128 minuti

Sceneggiatura:          Jose Rivera
Soggetto:                 Ernesto Che Guevara (diario)
                              Alberto Granado (romanzo)

Interpreti principali:   Gael García Bernal: Ernesto Guevara de la Serna
                              Rodrigo De la Serna: Alberto Granado

6 commenti:

  1. Ho fatto come te...sono su http://catetom79.wordpress.com Ciao.

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    1. Ciao, Catecom. Sono contenta di risentirti, ma Perchè "come me"? Io non sono su Wordpress e ho dovuto rifare tutto a mano....
      Ci sentiamo...

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    2. qualcuno sa dirmi perchè non si può più accedere al club dei poeti?
      grazie ;-)
      stella

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    3. Ciao Stella. Io riesco ad accedere (anche adesso), se intendevi leggere le pagine del sito.
      Per quanto riguarda le iscrizioni, le hanno finalmente riaperte.
      Se il tuo PC ti dà errore, magari è un problema momentaneo del tuo server.
      Riprova e fammi sapere con quale nick pubblichi, se pubblichi.
      Carla

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    4. Sono ospite e mi limito a leggere le poesie che pubblicate. Ho conosciuto il club dei poeti grazie a te :-) A tutt'oggi non riesco ad accedere e il problema non è mio. :-( ciao.
      Stella

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    5. Da qualche giorno non ci riesco neppure io.
      Manutenzione del sito, pare...
      Speriamo che apportino qualche miglioria grafica.
      Sono contenta di averti fatto conoscere la Vetrina; per dire la verità, la consiglio sempre a tutti gli amici poeti, oltre a chi so amare la poesia.

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