lunedì 21 novembre 2011

ETERNA PRESENZA - PEDRO SALINAS

domenica, 29 maggio 2011
ETERNA PRESENZA - PEDRO SALINAS
 
Sapete, è stimolante avere scambi di opinioni con altre persone. Offrono in genere un nuovo angolo di prospettiva di una poesia, degli stimoli per cercare di nuove, dello stesso o di un nuovo autore, ma soprattutto spunti di riflessione. E' il momento di confronto che in tanti blog manca. Si pubblicano poesie - di altri, nella maggioranza dei casi - e si incassano commenti: tutto qui. Belle vetrine.
Ma se la poesia si ama, la si proclama ad alta voce, la si mangia (come dice Mark), ce la rigiriamo in bocca (idea di Ryszard) , lasciamo che ci possieda (concetto di Sylvia).
Perchè questa premessa? Perchè incontro sempre nuove e belle persone che condividono con me questo modo di sentire la poesia. Come Rita, uno dei miei ultimi contatti; recentemente abbiamo concordato nel suo blog quanto l'amore espresso da Salinas, trascenda il tempo. Mi è venuta nostalgia dei suoi versi, così ho cercato quelli che lei mi aveva accennato nel nostro scambio d'idee, ed ho trovato una nuova emozionante poesia.
Recentemente mi hanno posto davanti a due poesie anonime, di cui avremmo dovuto riconoscere l'autore.
Entrambe a me sconosciute, della prima aveno indivuduato la nazionalità, per la passionalità latina, ma non l'autore, peraltro famoso e presente nel blog; della seconda avevo istintivamente pensato proprio al suo autore (era Prevert) per  il timbro avvolgente dei versi delle poesie d'amore, ma lo avevo, alla fine, confuso nuovamente con uno spagnolo.
Trovo simili Salinas e Prevert in questi loro incipit

"Questo amore
Cosi violento
Cosi fragile
Cosi tenero
Cosi disperato"
(Prevert, Questo amore)

"Non importa che non ti abbia,
non importa che non ti veda."
(Salinas, Eterna presenza)
Sembrano generati dallo  stesso respiro, anche se Prevert sembra volersi distaccare dai suoi sentimenti (e mi chiedo se sia stato per un pudore di poeta), mentre Salinas sembra viverli, impastarli  quasi, mentre li distende sulla carta. Devo tenerlo a mente per il prossimo indovinello poetico.





ETERNA PRESENZA

Non importa che non ti abbia,
non importa che non ti veda.
Prima ti abbracciavo,
prima ti guardavo,
ti cercavo tutta,
ti desideravo intera.
Oggi non chiedo più
né alle mani, né agli occhi,
le ultime prove.
Di starmi accanto
ti chiedevo prima,
sì, vicino a me, sì,
sì, però lì fuori.
E mi accontentavo
di sentire che le tue mani
mi davano le tue mani,
che ai miei occhi
assicuravano presenza.
Quello che ti chiedo adesso
è di più, molto di più,
che bacio o sguardo:
è che tu stia più vicina
a me, dentro.
Come il vento è invisibile, pur dando
la sua vita alla candela.
Come la luce è
quieta, fissa, immobile,
fungendo da centro
che non vacilla mai
al tremulo corpo
di fiamma che trema.
Come è la stella,
presente e sicura,
senza voce e senza tatto,
nel cuore aperto,
sereno, del lago.
Quello che ti chiedo
è solo che tu sia
anima della mia anima,
sangue del mio sangue
dentro le vene.
che tu stia in me
come il cuore
mio che mai
vedrò, toccherò
e i cui battiti
non si stancano mai
di darmi la mia vita
fino a quando morirò.
Come lo scheletro,
il segreto profondo
del mio essere, che solo
mi vedrà la terra,
però che in vita
è quello che si incarica
di sostenere il mio peso,
di carne e di sogno,
di gioia e di dolore
misteriosamente
senza che ci siano occhi
che mai lo vedano.
Quello che ti chiedo
è che la corporea
passeggera assenza,
non sia per noi dimenticanza,
né fuga, né mancanza:
ma che sia per me
possessione totale
dell'anima lontana,
eterna presenza.




Eterna presencia

No importa que no te tenga,
no importa que no te vea.
Antes te abrazaba,
antes te miraba,
te buscaba toda,
te quería entera.
Hoy ya no les pido,
ni a manos ni a ojos,
las últimas pruebas.
Estar a mi lado
te pedía antes;
sí, junto a mí, sí,
sí, pero allí fuera.
Y me contentaba
sentir que tus manos,
me daban tus manos,
sentir que a mis ojos
les dabas presencia.
Lo que ahora te pido
es más, mucho más,
que beso o mirada:
es que estés más cerca
de mí mismo, dentro.
Como el viento está
invisible, dando
su vida a la vela.
Como está la luz
quieta, fija, inmóvil,
sirviendo de centro
que nunca vacila
al trémulo cuerpo
de llama que tiembla.
Como está la estrella,
presente y segura,
sin voz y sin tacto,
en el pecho abierto,
sereno, del lago.
Lo que yo te pido
es sólo que seas
alma de mi ánima,
sangre de mi sangre
dentro de las venas.
Es que estés en mí
como el corazón
mío que jamás
veré, tocaré,
y cuyos latidos
no se cansan nunca
de darme mi vida
hasta que me muera.
Como el esqueleto,
el secreto hondo
de mi ser, que sólo
me verá la tierra,
pero que en el mundo
es el que se encarga
de llevar mi peso
de carne y de sueño,
de gozo y de pena
misteriosamente
sin que haya unos ojos
que jamás le vean.
Lo que yo te pido
es que la corpórea
pasajera ausencia
no nos sea olvido,
ni fuga, ni falta:
sino que me sea
posesión total
del alma lejana,
eterna presencia.


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#1  14 Giugno 2011 - 21:35
Carissima Carla,
ho letto solo ora questo tuo post, eppure sono entrata altre volte nel tuo blog. Ti ringrazio per la tua generosità e perchè hai legato il mio nome ad una delle  poesie che davvero mi possiede e lo hai fatto legando anche te alla mia anima. Come sai, la mia esperienza nel mondo del blog è molto piccola, ma sono stata fortunata ad incontrare te, altrimenti sarei stata delusa dalla reale possibilità di condivisione delle passioni che il web può realizzare. Il tuo blog è incantevole perchè parla di te e del tuo amore per la poesia; i tuoi commenti sono riflessioni, come echi dei versi che risuonano dentro di te.
In questa poesia c’è tutta la poetica di Salinas: il suo chiedere di più inteso come guardare e cercare l’oltre, superare ogni limite fisico o temporale per diventare UNO, anima dell’anima, sangue del sangue. Non ci può essere assenza per chi dimora nel cuore, anzi lui aggiunge, per chi è come lo scheletro che nessuno vede ma nel profondo è ciò che ci regge nella carne e nei sogni.
L'amore è fusione totale di anime, desiderio che parte dal più profondo senso dell'essere, vibra  cercando ovunque spazi di infinito, ma torna lì dove è partito, unico luogo dove si può abitare insieme.

Un abbraccio
Rita
utente anonimo


#2  15 Giugno 2011 - 17:21
Grazie Rita delle tue parole, ma io non ho fatto proprio niente, se non farti riflettere.
Contraccambio l'abbraccio.
Carla

NATACARLA 


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